08 Giu Concorso Notarile 2011: I giorni dell’attesa, il giorno del traguardo
Cari ragazzi,
i giorni dell’uscita dei risultati sono sempre un’esperienza intensa.
Voci incontrollate, telefoni che squillano, telefonate per il sì … telefonate per il no …
Ieri mi è capitato (invero me la sono cercata) di fare qualche telefonata che non avrei mai pensato di fare, di ascoltare lacrime di sconforto che non avrei mai voluto ascoltare, di annegare in silenzi di sgomento che avrei voluto riempire.
Il concorso è così: almeno apparentemente, non sempre c’è una logica; non sempre quelli che riteniamo “favoriti” arrivano alla meta nei tempi e nei modi che ci aspettiamo. Quanti “bravissimi” non ce la fanno, ogni volta?
Tante volte nasce istintiva la tentazione di esprimere giudizi di valore che non si possono e non si devono esprimere, perchè chiunque riesca ad entrare in quella lista, ha merito grandissimo. Lucidità, caparbietà, coraggio, cultura giuridica e non … non sempre elementi miscelati nella stessa proporzione ma tutti necessari, l’uno senza l’altro non basta. Ometto, volutamente, l’elemento “fortuna”, perchè per me (ma queste sono convinzioni personali) il caso non esiste (se non il “caso notarile”!).
Alcuni nomi sono il coronamento di un percorso di impegno ferreo, e di studio appassionato: penso all’amica di sempre Lia Rizzo Corallo, a Valentina Lepre, a Sara De Rosa, a Laura Lemme, a Filomena Romaniello, fino a Matteo Ceolin, mio stimatissimo “collega” nella produzione casistica; altri esprimono l’entusiasmo e la voglia di credere in questo sogno, con spirito di gruppo: mi vengono in mente Giuseppe Malta e Matteo Baldassarra, due autentici “persecutori” del Notaio a lezione! Potrei citare tanti altri, ma non voglio far pensare distinzioni, non è questa la mia idea.
Voglio piuttosto citare qualcuno che non ce l’ha fatta, qualcuno che conosco da vicino.
Su tutti: Raul Apicella. Esempio di spirito di sacrificio, dedizione, passione per il diritto, abilità scrittoria fuori dal comune e, quel che deve far pensare, di altruismo e mitezza.
Eppure, anche stavolta, non compare nella “lista”.
Caro Raul, non ti abbattere: un’altra cartuccia è stata già sparata, altra ancora potrai spararla tra qualche mese.
Anche se ti sembra troppo, fa’ che le tue lacrime siano un germe di speranza, e di rinascita: dedica a questo sogno ancora uno sforzo, perchè siamo tutti sicuri che arriverai alla meta.
Lo dico a te, come a tanti altri che ho sentito ieri, fino a sera tarda: anche se in questo momento sembra inutile o forse addirittura fastidioso, ci dovete credere. Se smettete di crederci voi, smettiamo di crederci tutti.
Un augurio speciale a tutti i vincitori, ed un abbraccio fraterno a chi non ce l’ha fatta.
Carlo